Valutazione della performance nelle aziende sanitarie, gestione delle cronicità, sperimentazioni cliniche. Praticamente le “top 3” tra le sfide che il sistema salute – non solo quello italiano – si trova ad affrontare oggi e sempre di più nel prossimo futuro. Qualsiasi soggetto – pubblico o privato, economico o accademico – voglia occuparsi di sanità deve necessariamente misurarsi con questi tre aspetti, studiarne le criticità e pensare a soluzioni nuove ed efficaci. La Academy of Healthcare Management and Economics lo ha fatto prima di molti altri.
Si tratta di un progetto nato nel 2010 dalla collaborazione, già pluriennale, tra Novartis, azienda leader nell’area della salute, e SDA Bocconi School of Management. Un progetto che coinvolge diversi protagonisti della scena sanitaria italiana – 40 aziende sanitarie e 10 regioni italiane oltre a diverse altre istituzioni pubbliche – con l’obiettivo di contribuire concretamente attraverso la ricerca, la divulgazione dei risultati e la formazione alla qualità e alla sostenibilità del sistema salute.
La punta dell’iceberg di questa partnership strutturata è stato, nel 2018, il convegno dal titolo «Valutare aziende, processi di cura e di ricerca: il contributo dell’Academy», che ha visto la partecipazione di oltre 400 persone, attori rilevanti del sistema sanitario nazionale. Si tratta appunto dell’ultima evidenza in ordine di tempo di un lavoro che prosegue ormai da otto anni è che ha sempre messo il metodo di ricerca scientifico e gli strumenti di management al servizio dell’innovazione in sanità.
Il convegno è stato un momento di sintesi e di confronto sui tre temi portanti del lavoro svolto dall’Academy nel corso degli anni. La prima relazione si è focalizzata sul performance management e sulla sperimentazione del «cruscotto direzionale multidimensionale» messo a punto dall’Academy, uno strumento di misurazione e valutazione delle performance altamente versatile e adattabile a qualsiasi contesto. Il cruscotto è stato sperimentato in 22 aziende sanitarie di quattro regioni italiane, di cui due in piano di rientro (Lazio e Campania), dando una prova decisiva della sua efficacia e superando con successo la fase di test.
Un altro tema cruciale per la sanità odierna, la gestione delle cronicità, è stato l’oggetto di una ricerca, condotta in collaborazione con quattro aziende sanitarie, che ha evidenziato come la logica dei percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA) sia servita a ridefinire la distribuzione delle competenze tra medici di base e specialisti, migliorando l’accessibilità ai dei servizi da parte dei pazienti; ma ora, con l’introduzione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) per patologie croniche come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), è necessario chiedersi se e in che misura i PDTA siano ancora la risposta adeguata.
Il terzo ambito di discussione è quello che più di tutti guarda alla sanità del futuro: le sperimentazioni cliniche. Il lavoro ha coinvolto 22 aziende sanitarie, caratterizzate da una particolare sensibilità verso le sperimentazioni, e si è concentrato sull’organizzazione all’interno delle aziende e sul valore economico delle sperimentazioni in termini di riduzione dei costi e di aumento dei ricavi generati.
Come ha dichiarato Rosanna Tarricone, Associate Dean for Government, Health and Not for Profit Division di SDA Bocconi «partnership istituzionali come quella con Novartis ci permettono di sviluppare nuovi paradigmi di ricerca e di formazione a stretto contatto con il mercato e le sue esigenza concrete». Il progetto dell’Academy of Healthcare Management and Economics, ha ribadito Pasquale Frega, Country President di Novartis Italia, «è strategica per Novartis, che, come ogni azienda leader nel proprio settore, deve sempre chiedersi qual è la direzione di sviluppo dell’ecosistema in cui opera». Un punto di vista condiviso anche da molti dei partecipanti ai lavori, come Domenico Mantoan, Direttore generale Area Sanità e Sociale della Regione Veneto, secondo il quale «iniziative come questa sono importanti per indicare al sistema sanitario quali sono i cambiamenti necessari nei prossimi anni per affrontare le nuove sfide».