A Roma, in presenza del Ministro Foti e numerosi stakeholder pubblici e privati, il PNRR Lab di SDA Bocconi ha messo in luce come l’uso dei dati possa trasformare il modo in cui disegniamo e attuiamo le politiche pubbliche d’investimento: evidence based policy.
Ottimizzare gli investimenti: Utilizzando dati pubblici, come il database ReGiS sui progetti PNRR e quello ANAC sulle gare d’appalto, possiamo quantificare gap d’investimento e driver di attuazione dei progetti in corso, e – quindi- potenzialmente di quelli futuri.
Accorciare i tempi della Pubblica Amministrazione: Le procedure d’appalto PNRR sono risultate il 16% più rapide delle altre. Semplificare per accelerare è quindi possibile, e possiamo portare le lezioni del Piano oltre il 2026.
Misurare l’impatto sull’economia: Nel 2024 stimiamo che il PNRR abbia generato oltre 27 miliardi di spesa in investimenti. Tra incertezza globale e crescita anemica in Europa, le stime indicano che questi investimenti potrebbero aver contribuito ad evitare una recessione, coinvolgendo fino a 550 mila posti di lavoro.
Misurare l'impatto delle riforme sul capitale umano: Le PA assumeranno 773.600 dipendenti entro il 2028. Serve sfruttare questa opportunità di turnover per attrarre profili tecnici, che oggi mancano e non sempre vedono la PA come potenziale datore di lavoro.
La coda del PNRR deve portare alla concreta sperimentazione di soluzioni di PPP, anche per iniziative complementari al PNRR, perchè nel post PNRR la parola d’ordine sarà PPP.
Il PNRR ha generato una legacy di competenze, processi e pratiche, fondamentali per rafforzare la capacità del Paese di realizzare investimenti strategici sempre più in logica collaborativa.
SDA Bocconi School of Management