Il Wealth Management nell’era dell’Intelligenza Artificiale

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La reunion del Wealth Management Executive Program affronta il tema dell’integrazione dell’IA a supporto delle attività di gestione del portafoglio e dell’attività di onboarding del cliente



La reunion del Wealth Management Executive Program ha visto ex partecipanti ed esperti del settore discutere le evoluzioni nel settore del wealth management a fronte del ruolo crescente dell’Intelligenza Artificiale, esplorando le opportunità che essa offre per migliorare le attività di gestione patrimoniale e la gestione del rapporto con il cliente.


Rossella Cappetta, Associate Dean for Open Programs di SDA Bocconi, ha aperto la giornata riflettendo sul cambiamento epocale che l’IA sta apportando nel modo di condurre le attività economiche. Ha infatti sottolineato come questa tecnologia, seppur presenti grandi potenzialità, costituisca allo stesso tempo una delle principali cause di difficoltà per le imprese. “La sfida”, ha affermato, “è accompagnare le aziende in una trasformazione giusta, che generi non solo valore economico-finanziario, ma anche sociale, lavorando insieme per trovare soluzioni innovative”.

 

 


Paola Musile Tanzi, Direttrice del corso Wealth Management Executive Program, ha avviato la discussione partendo da una valutazione delle potenzialità e dei rischi legati all’applicazione dell’IA nel wealth management: “Da un lato, l’IA può contribuire a migliorare le valutazioni di rendimento e di rischio dei portafogli rispetto all’approccio tradizionale, generando nuove strategie d'investimento e migliorando le carenze delle tecniche classiche di portafoglio. Dall’altro, la dipendenza e la sensibilità dei modelli nei confronti dei dati, oltre a un addestramento improprio dei modelli di AI, possono introdurre una fonte di rischio, con annesse difficoltà di monitoraggio”.

 

 

Federico Invernizzi, Chief Operating Officer, MDOTM Ltd, ha condiviso poi la sua esperienza nell’applicazione di metodi quantitativi per il wealth management, evidenziando come l’IA analitica sia già un elemento fondamentale per fare previsioni e stime nel mondo degli investimenti. Ha inoltre sottolineato il potenziale dell’IA generativa, ancora complessa da applicare, ma promettente per la creazione di proposte personalizzate ai clienti, attraverso l'analisi dei dati d’investimento.

 

 

Anche Pietro Scibona, Vice Direttore Generale, Banca del Sempione, ha sottolineato l’importanza di costruire solide relazioni con i clienti. Scibona ha discusso come la banca abbia adottato un modello di gestione patrimoniale multilinea, combinando consulenza discrezionale con portafogli bilanciati, in collaborazione con MDOTM, sulla base di una calibratura del modello personalizzata in funzione dei vincoli forniti da Banca del Sempione per garantire una maggiore efficienza e una gestione strategica degli investimenti.

 

 

La tecnologia non si sostituisce però all'elemento umano. Carmine Da Fermo, Deputy Chief Investment Officer, Sella SGR, ha evidenziato come l’IA supporti il processo decisionale strategico e tattico nella gestione dei fondi comuni di investimento. “Tuttavia, la comprensione e supervisione umana rimangono cruciali per interpretare correttamente i risultati forniti dall’AI e garantire decisioni d’investimento sicure”, ha affermato in chiusura

 

 

Ed è proprio al fine di offrire soluzioni personalizzate in base alle specificità dei clienti che Lucrezia Grasso, SVP Business Development, MDOTM Ltd, ha sottolineato quanto sia essenziale calibrare ed educare le tecnologie IA sulle richieste dei singoli istituti. Continuando, ha affermato: "Sebbene l'IA possa automatizzare le attività più analitiche con facilità, l'occhio umano rimane fondamentale per supervisionare gli aspetti più creativi e linguistici, soprattutto quando si tratta di fornire commenti personalizzati sui portafogli”.

 

 

Riccardo Barbarini, Responsabile Supporto strategico e Coordinamento internazionale, Gruppo Banca Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking, ha evidenziato la crescita esponenziale dell’IA nel settore bancario. Con una spesa mondiale prevista di 632 miliardi di dollari entro il 2028, l’IA offre un potenziale recupero di efficienza del 30% in settori come banking, assicurazioni ed energia, intervenendo nella maggioranza delle funzioni.

 

 

Severino Meregalli ha concluso l’evento ricordando che la tecnologia, per essere efficace, necessita di persone competenti e ben formate. Ha anche messo in guardia sull’importanza della proprietà e gestione dei dati, evidenziando un’area ancora irrisolta di attribuzione di responsabilità dei risultati.

 

 

La giornata ha evidenziato come anche il settore del wealth management stia affrontando un'importante trasformazione trainata dall’Intelligenza Artificiale, che rappresenta una grande opportunità per migliorare l’efficienza, senza però prescindere dalla componente umana sia a livello di competenze tecniche, sia di relazione diretta col cliente.

 

SDA Bocconi School of Management

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