Lo scorso 17 gennaio, i partecipanti della classe Executive MBA 18, nell’ambito del corso Global Economics, Markets and Institutions, hanno incontrato per una conversazione informale il Senatore a vita ed ex Presidente del Consiglio dei Ministri Professor Mario Monti, Presidente dell’Università Bocconi. Nel corso dell’intervista, condotta dal Dean della SDA Bocconi School of Management Giuseppe “Beppe” Soda, il professor Monti ha affrontato diversi temi.
Il primo riguarda differenze e similarità tra la sua esperienza di Governo (2011-2013) e quella dell’attuale Governo Draghi.
Secondo il Prof. Monti, in entrambi i casi il sistema politico italiano ha esplicitamente richiesto interventi da parte di non politici, sebbene la natura delle difficoltà alla base di tale richiesta sia molto diversa. Nell’autunno 2011 vi era una crisi dell’Eurozona che aveva messo sotto pressione non l’Euro in sé, ma alcuni Paesi della zona Euro, tra i quali l’Italia, a motivo delle loro condizioni di finanza pubblica. Infatti lo spread tra il titolo governativo decennale italiano ed il benchmark continentale tedesco era arrivato a toccare 575 punti base. Qualche mese prima, una lettera della BCE aveva intimato al Governo Italiano di prendere provvedimenti seri, tra i quali lo strutturale pareggio di bilancio entro tre anni. Quella lettera – formalmente accettata dal Governo poi caduto giusto qualche mese dopo - fu cofirmata da Mario Draghi, che allora era uno dei rappresentanti di una visione piuttosto austera.
Le principali difficoltà che Draghi ha dovuto, a propria volta, affrontare nell’inverno 2021 sono due: la pandemia da Coronavirus e la preparazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per poter ottenere ingenti somme di denaro dall’Unione Europea.
Un’altra differenza sta nel fatto che nel governo Monti gli esponenti politici non parteciparono con ruoli di rilievo, avendo lasciato sostanzialmente campo ai tecnici, mentre molti politici fanno parte dell’attuale Governo Draghi.
Un’ulteriore differenza consiste nel fatto che all’insediamento del Governo Monti mancava poco più di un anno alla conclusione naturale della legislatura, mentre col governo Draghi ne mancavano due.
Un secondo tema è quello delle situazioni di crisi e di svolta.
Secondo il Prof. Monti, nel 2010 la crisi dei debiti governativi di alcuni Paeesi dell’area Euro fu provocata anche dalla falsificazione del bilancio pubblico greco. L’austerità tedesca di allora era dovuta ad aspetti filosofico-morali. Allora, il Governo Monti non volle chiedere l’aiuto finanziario dell’Europa per evitare di essere “commissariato” dalla cosiddetta Troika, la task force composta da BCE, FMI e Commissione Europea. Durante la pandemia, l’atteggiamento tedesco è stato molto diverso: sono state colte le interdipendenze tra regioni e Paesi - senza contare che l’esplosione dei populismi poteva ben rappresentare un rigetto della logica “frugale” dei Paesi del Nord Europa e quindi risuonare come campanello d’allarme.
Nel febbraio 2021, le pressioni politiche francesi portarono ad una nuova Presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, la quale agì di concerto con l’allora cancelliera tedesca, Angela Merke,l per esercitare una leadership non meno decisa, ma più inclusiva.
L’Europa non può vivere senza regole; d’altra parte, in Italia vi è la convinzione che sia il disavanzo a produrre sviluppo.
Un terzo tema consiste nel volgere lo sguardo al futuro, precisamente quello dell’Unione Europea e dell’Italia.
Per il Prof. Monti, l’Unione Europea non solo integra i Paesi, ma li trasforma, ed in genere in meglio: basti vedere le norme sulla parità di genere, lo sviluppo sostenibile e la tutela dell’ambiente. Inoltre, c’è una continua comparazione tra Paesi che in genere porta ciascuno a cercar di prendere il meglio dagli altri. Pare inoltre che la simpatia nei confronti delle istituzioni europee sia in miglioramento - forse anche a motivo dei molti denari che si stanno distribuendo. Sarà perciò importante vedere se l’Europa – che ha imparato ad adattarsi alle mutevoli circostanze storiche – saprà raccogliere altrettanti consensi quando comincerà a richiedere la restituzione di parte dei fondi che sta attualmente distribuendo.
Per quanto riguarda l’Italia, il Prof. Monti è convinto che essa non possa avere un futuro senza l’Europa – il che vale anche per gli altri Paesi membri dell’Unione. Una difficoltà supplementare che l’Italia ha rispetto ad altri Paesi è la scarsa attitudine a fare gioco di squadra. Questo a sua volta si esplicita nella credenza da parte di molti - e delle loro categorie di riferimento - che le difficoltà si possano superare preservando le proprie particolarità o addirittura privilegi. L’Italia ha bisogno di una riforma della concorrenza e, ancor di più, di un deciso intervento sulla fiscalità, sia verso la lotta all’evasione sia verso la distribuzione del carico fiscale tra fasce di contribuenti. Il tema del coordinamento o armonizzazione fiscale tra Paesi è stato spesso visto dagli Stati nazionali come una minaccia alla propria sovranità. La recente introduzione di una tassazione minima sulle grandi imprese tecnologiche è un considerevole passo avanti, che allo stesso tempo dimostra come i cambiamenti non avvengano in genere su periodi brevi.
L’incontro ha consentito ai candidati Executive MBA di confrontarsi sia con l’esperienza di leadership in diversi campi del Prof. Monti, esercitata spesso in situazioni critiche, sia di cogliere una visione sulla storia e il futuro europei di grande attualità ed equilibrio.
SDA Bocconi School of Management