Analisi quantitative
Basandosi sui più moderni modelli di analisi statistica, vengono realizzati report, analisi di mercato, trend di settore e analisi predittive sia di specifiche decisioni aziendali, sia della performance dell’azienda.
Le metodologie di ricerca adottate da SDA Bocconi School of Management includono:
Basandosi sui più moderni modelli di analisi statistica, vengono realizzati report, analisi di mercato, trend di settore e analisi predittive sia di specifiche decisioni aziendali, sia della performance dell’azienda.
Consente di valutare opinioni e trend di più aziende o individui, garantendo un livello di profondità tale da portare a cambiamenti anche radicali nelle strategie e nelle decisioni aziendali; le survey possono essere realizzate su larga scala.
Estremamente utile per comprendere problematiche o situazioni complesse di una specifica azienda o istituzione.
Per quei fenomeni che richiedano una migliore definizione della relazioni causa-effetto, ci si avvale di metodologie avanzate come l’analisi di scenari e veri e propri esperimenti condotti in azienda su determinati fenomeni o popolazioni di soggetti.
Permettono di realizzare previsioni su fenomeni interni o esterni all’azienda e a confrontare ciò che avviene realmente; possono migliorare significativamente la qualità e il risultato delle decisioni aziendali.
In molti casi, la ricerca di SDA Bocconi può essere la fase preliminare per una successiva attività di formazione ad hoc in grado di colmare con successo, grazie ai risultati dell’analisi, i gap individuati.
La lecture è una tecnica frontale che consiste nel trasferimento delle conoscenze dal docente al partecipante, in modo partecipato, ma senza prevedere un decisivo livello di attivismo e autonomia nei partecipanti. Nell’executive education, si sostanzia in un momenti brevi, in cui il docente necessita di colmare alcune lacune di contenuti.
La lecture in distance è comunque una tecnica frontale che consiste nel trasferimento delle conoscenze dal docente al partecipante. La lecture in distance può svolgersi in differita, può cioè essere registrata e messa a disposizione dei partecipanti, oppure può in forma ‘blended’ o ‘ibrida’, dove i partecipanti sono comunque presenti mentre la lecture si svolge e hanno opportunità di interagire con il docente e tra loro. Il grado di partecipazione in distance può variare a seconda delle tecnologie scelte a supporto della lecture.
La testimonianza consiste nel racconto di episodi aziendali significativi ed ‘esemplari’ per la loro rilevanza, sia positiva che negativa, da parte di una persona che sia stata protagonista dell’episodio stesso. L’obiettivo della testimonianza è quello di fornire ai partecipanti un modello di ruolo e delle esemplificazioni e non di trasferire contenuti o favorirne l’applicazione. La testimonianza è una tecnica efficace soprattutto quando la formazione è incentrata su argomenti molto innovativi o molto complessi, con una forte componente tacita.
La simulazione consiste nella rappresentazione di un problema o decisione aziendale, riprodotti quanto più fedelmente possibile rispetto alla realtà, sia nei contenuti che nelle dinamiche relazionali. La simulazione prevede che il partecipante possa sperimentare un’attività di problem solving complessa, nell’ambiente sicuro delle decisioni simulate. La simulazione ha solitamente una dimensione di gruppo piuttosto che individuale, dato che si presta a sperimentare problematiche complesse. La simulazione può essere technology based e quindi sfruttare l’interattività e la dimensione di gioco, sia cooperativo che competitivo, che la tecnologia può fornire, oppure paper-based e quindi concentrarsi di più sull’interazione face-to-face tra i partecipanti.
Il role playing rappresenta la narrazione di un’interazione tra due o più attori in una situazione problematica e viene utilizzato chiedendo ai partecipanti di assumere il ruolo di questi attori organizzativi, immedesimandosi nella situazione e provando a risolverla secondo le competenze acquisite. La sua finalità è usualmente quella di far sperimentare ai partecipanti, in un ambiente sicuro, quali sono le aspettative di un ruolo futuro da ricoprire o come ricoprire in modo più efficace il ruolo presente; allena in generale la capacità di problem solving e il potenziale.
Il laboratorio rappresenta un momento in cui i partecipanti, con la guida del docente, realizzano un artefatto, secondo i principi di tecniche lontane o quanto meno diverse da quelle del problem solving quotidiano.
Il laboratorio può essere metaforico, quando l’artefatto viene realizzato con tecniche molto dissimili da quelle utilizzate usualmente in azienda, come l’arte (il cinema, la cucina) per sperimentare la valenza di alcuni concetti complessi e difficilmente affrontabili in modo diretto per la loro valenza nella vita aziendale. L’utilizzo della metafora consente infatti di attivare un pensiero laterale e quindi di mettere in atto processi decisionali e di condivisione della conoscenza più ricchi e complessi. Il laboratorio è più tradizionale, quando l’artefatto viene realizzato secondo principi più vicini al decision making aziendale (come attraverso la tecnica del nominal group o attraverso la costruzione di un wiki). Il laboratorio metaforico può anche essere svolto tramite tecnologia avanzata.
Il field project si sostanzia nella realizzazione di un progetto reale nel proprio contesto aziendale, che consenta l’applicazione dei contenuti condivisi durante la formazione. Il progetto consente al partecipante non solo di realizzare la portata pratica di quanto appreso, ma anche di vederne i limiti e criticamente di sviluppare modalità di superarli nel proprio contesto di azione.
L’auto – caso consiste nel narrare e nell’analizzare, secondo una prospettiva problematica, la propria esperienza professionale perché diventi materiale su cui sviluppare la capacità di problem solving. La scrittura e l’analisi della propria esperienza, sia fatta in gruppo che individualmente, porta infatti a scoprire alternative decisionali inedite e modalità alternative di risoluzione dei problemi.
Un Wiki è una pagina che viene aggiornata dai suoi utilizzatori e i cui contenuti sono sviluppati in collaborazione da tutti coloro che vi hanno accesso. La modifica dei contenuti è aperta, nel senso che il testo può essere modificato da tutti i partecipanti (a volte soltanto se registrati, altre volte anche anonimi) contribuendo non solo per aggiunte come accade solitamente nei forum, ma anche cambiando e cancellando ciò che hanno scritto gli autori precedenti. Il wiki è dunque uno strumento in grado creare una riflessione collaborativa sull’intervento formativo, sulla sua applicabilità e sulla sua valenza rispetto all’identità e alla cultura aziendale.
I circoli della qualità rappresentano una tecnica di problem solving e miglioramento della qualità, che si svolge secondo un confronto tra i partecipanti e il loro leader (sia esso il manager aziendale o il docente). La tecnica prevede che il leader sia un coach in questo processo di miglioramento e che quindi non proponga soluzioni ma stimoli la riflessione autonoma dei partecipanti. Il circolo della qualità si configura quindi sia come una tecnica per allenare le capacità di leadership che le capacità di problem solving e l’empowerment dei partecipanti.
Il coaching è una tecnica attraverso cui il partecipante, con il supporto di un coach, è in grado di attivare le sue potenzialità, operare un cambiamento e attivare dunque un miglioramento nella sua performance nel ruolo corrente o nel ruolo da ricoprire. Risulta particolarmente efficace a seguito di un intervento formativo d’aula, poiché permette al partecipante di personalizzare i contenuti della formazione e di attivarli al fine di ottenere un differenziale di prestazione.