Il management degli acquisti e dei contratti in Sanità: uno sguardo di respiro internazionale

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L'Osservatorio MASAN di SDA Bocconi – CERGAS ha discusso, in occasione del proprio Convegno annuale, i risultati della ricerca condotta nel corso del 2023, in tre tavole rotonde incentrate ciascuna su tematiche di grande rilevanza per il Servizio Sanitario Nazionale: performance ed effetti dei processi di centralizzazione, generare valore attraverso gli acquisti sanitari e procurement sostenibile.

L’incontro ha visto la partecipazione di un panel di guest speaker italiani e stranieri con l’obiettivo di offrire spunti di riflessione utili a ripensare il procurement in ottica di generazione di valore.

Francesco Longo, responsabile scientifico dell’Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema Sanitario Italiano (OASI) e ricercatore dell’Osservatorio MASAN, ha tracciato un quadro puntuale del SSN, sottolineando come in un sistema come quello italiano in profonda trasformazione, gravato da una pressione finanziaria crescente dovuta alla complessità demografica del Paese e da un gap sempre più ampio tra le risorse disponibili, specie quelle umane di medici e soprattutto infermieri, e le crescenti richieste di assistenza siano necessarie non solo riforme strutturali, ma anche nuove forme di coinvolgimento del mercato che portino a soluzioni dei problemi. È necessario, inoltre, secondo il Prof. Longo rivedere l’esercizio della funzione di committenza delle centrali, e più in generale della funzione acquisti. Committenza che non significa soltanto svolgere procedure di gara, ma contribuire, con le proprie competenze, capacità di analisi, a definire le risposte ai problemi in modo proattivo.

Si sono quindi aperti i lavori con la prima tavola rotonda, moderata da Niccolò Cusumano, ricercatore dell’Osservatorio MASAN e Associate Professor of Practice di Government, Health and Not for Profit di SDA Bocconi, in cui è stata analizzata l’evoluzione dei processi di centralizzazione degli acquisti, uno dei temi su cui si è concentrata l’attività dell’Osservatorio MASAN a partire dalla sua istituzione nel 2018. A dieci anni dall’istituzione dei soggetti aggregatori, quali i risultati ottenuti? “

Dalle analisi dell’Osservatorio emerge che le regioni che hanno saputo centralizzare di più hanno anche controllato di più la crescita della spesa per l’acquisto di beni e servizi, in un contesto dove la domanda e la complessità dei fabbisogni esercita una pressione al rialzo. Inoltre, emerge come la centralizzazione abbia raggiunto ormai un plateau e un elevato grado di maturità. Da ciò ne deriva che la centralizzazione può probabilmente contribuire al contenimento della crescita della spesa, ma questo effetto è destinato ad esaurirsi una volta raggiunti nuovi equilibri di mercato. In questo scenario di maturità e di accumulazione di competenze, soprattutto da parte di alcune centrali di committenza, la funzione acquisti dovrebbe concentrarsi sull’identificazione di nuovi obiettivi di creazione di valore pubblico, contribuendo alla revisione della spesa non in ottica di taglio lineare o di risparmio di breve periodo, ma di riqualificazione strategia e di innovazione sui processi agendo sull’acquisizione dei fattori produttivi in logica di change management.

Gianluigi Albano, Responsabile Divisione Modelli di Acquisto, Concorrenza e Mercato di CONSIP, ha posto l’accento sull’evoluzione del ruolo della centrale di committenza nazionale. Un ruolo maggiormente orientato alla ricerca della sostenibilità e di fornire soluzioni di acquisto e negoziazione alle stazioni appaltanti, Paulo Magina, Deputy Head of the Infrastructure and Public Procurement Division, Public Governance Directorate dell’OCSE, ha presentato un framework di misurazione della performance del procurement pubblico, con oltre 250 indicatori, che ben si coniuga con l’agenda di ricerca dell’Osservatorio e la richiesta delle centrali stesse di avere benchmark strutturati. La seconda tavola rotonda, condotta da Giuditta Callea, coordinatrice dell’Osservatorio Masan e Associate Professor of Practice di Government, Health and Not for Profit di SDA Bocconi, si è focalizzata sulla possibilità di generare valore attraverso gli acquisti sanitari, con la discussione di alcune esperienze “pilota” in Italia e all’estero in cui gli acquisti sono una leva strategica per il conseguimento di obiettivi di salute in maniera sostenibile. Paolo Torrico, Direttore del Dipartimento Acquisizione di Beni e Servizi di ESTAR Toscana, ha sottolineato l’importanza di considerare altri fattori di valore oltre al solo prezzo d’acquisto: l’impiego di strumenti innovativi per la valutazione della qualità, l’introduzione di criteri di sostenibilità sociale e ambientale e il coinvolgimento degli stakeholder, tra cui gli utilizzatori. Anche Guido Gastaldon, Responsabile Area Sanità della CONSIP, ha evidenziato la necessità di superare approcci tradizionali basati solo sul prezzo a favore di un approccio più olistico che consideri l’intero ciclo di vita di un dispositivo sanitario, coinvolgendo operatori sanitari e pazienti, in un’ottica di collaborazione tra clinici e operatori economici nella definizione dei requisiti contrattuali. Luigi Mazzei, Vice Presidente di Confindustria Dispositivi Medici con delega al Centro Studi, invece, ha riportato la visione del mercato circa le esperienze che sono state avviate in Italia sul procurement orientato al valore, sottolineando la necessità di inserire gli acquisti all’interno della complessiva governance dei dispositivi medici e di una corretta definizione del concetto di valore per ogni tipo di acquisto. Anche in questa tavola rotonda, significativa l’esperienza internazionale riportata da Rossana Alessandrello, Value-Based Procurement Director, Agencia de Calidad y Evaluación Sanitarias de Cataluña (AQuAS), sull’importanza dell’apprendimento e del miglioramento continuo nei processi di acquisto innovativi, del coinvolgimento  del paziente esperto nella valutazione delle innovazioni e di considerare l’impatto sul paziente e sul sistema sanitario in tutto il processo di acquisto.

La terza sessione, infine, moderata da Veronica Vecchi, direttrice scientifica dell’Osservatorio MASAN e SDA Professor of Practice, ha analizzato il tema del Procurement Sostenibile, evidenziando come l’impatto ambientale e sociale del settore sanitario è molto rilevante, per la sua supply chain globale e per la sua rilevanza in termini di PIL. Nella sua introduzione, ha proposto una strategia di procurement basata sulle ‘tre i’: insistere, integrare e intensificare, superando un approccio di de minimis trainato solo dai criteri minimi di legge o dall’utilizzo di qualche punteggio premiale in fase di gara. Tuttavia, Vecchi ha anche evidenziato che servono obiettivi di sostenibilità su cui misurare gli attori del SSN, esattamente come avviene in UK. Heidi Barnard, Responsabile della supply chain del National Health Care Service, ha quindi illustrato i target di sostenibilità, basato sulla riduzione delle emissioni di scope 1, 2 e 3, e imposti a tutti gli operatori del NHS e l’approccio molto sofisticato al procurement quale leva strategica per conseguire questi obiettivi a cui si sommano anche quelli di tutela del lavoro, tema molto sentito in UK. Stefania Carraro, Senior Lecturer of Sustainability di SDA Bocconi, ha portato la prospettiva del mercato, sottolineato come il procurement sostenibile abbia un ruolo fondamentale per valorizzare gli impegni di sostenibilità delle imprese più innovative ed evidenziando come la nuova direttiva sulla sostenibilità contribuirà a incrementare l’offerta sostenibile dei fornitori del SSN. Pietro Leone, Direttore Centrale Acquisti di Puntozero, ha evidenziato alcune criticità del sistema, quali la mancanza di una cultura della sostenibilità sia tra i buyer che i fornitori e una scarsa sostenibilità delle procedure burocratiche che nei fatti sottraggono spazio alla capacità di fare innovazione nel pubblico. Le conclusioni della giornata sono state affidate a Manuela Brusoni, chair dell’Advisory Board dell’Osservatorio MASAN e Associate Professor of Practice di Government, Health and Not for Profit di SDA Bocconi, che ha suggerito l’utilizzo del modello delle “quattro w + h” (why, what, when, where e how) per comprendere le traiettorie di sviluppo del procurement sanitario anche alla luce dei nuovi scenari in cui il SSN opera.

 

SDA Bocconi School of Management

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